Riforma del lavoro, ecco cosa cambia

  • 19/09/2014
  • Il Governo è alle prese con la riforma del lavoro: ma cosa cambierà una volta che sarà stata varata la nuova normativa. Il provvedimento che arriverà in Parlamento prevede il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, la riduzione delle forme contrattuali, salario minimo ai Co.co.co.
    Andiamo a vedere nel dettaglio le varie misure: il primo passo del governo è un’analisi delle forme contrattuale attualmente esistenti per dare vita a interventi di semplificazione. Il fine quindi è quello di ridurre il numero di contratti in vigore.
    Punto cardine però della riforma è sicuramente il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti: in pratica si tratta di un tipo di rapporto di lavoro che offre alle aziende la possibilità di interrompere il contratto anche senza giusta causa nei primi tre anni. Al posto del reintegro è previsto un indennizzo economico collegato all’anzianità aziendale. Tale contratto sarà applicabile a tutti e non prevede, come invece avviene per l’apprendistato, limiti di età e riduzione dei contributi previdenziali.
    La riforma prevede inoltre anche novità per quanto riguarda le mansioni con il superamento dell’articolo 13 dello statuto dei lavoratori (il lavoratore “deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto”) e la possibilità di affidare al lavoratore compiti con “l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”.
    Infine, il salario minimo previsto per i lavoratori subordinati è estesto anche i Co.co.co.

    Scritto da Bruno De Santis.

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