Il Reddito di Cittadinanza è al via: presentata la card dove verrà caricato il sussidio che nei piani del governo dovrebbe essere una misura contro povertà e per la crescita dell’occupazione. Le richieste possono essere presentate dal 6 marzo ma intanto conosciamo meglio questa misura, partendo dai requisiti necessari per poterla richiedere:
residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
aver compiuto 18 anni;
essere disoccupato o inoccupato;
possedere un ISEE inferiore a 9.360 euro l’anno;
possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ai 30.000 euro annui;
aver un patrimonio finanziario (mobiliare) che non supera 6.000 euro, con aumento di 2.000 euro per ogni componente del nucleo famigliare successivo al primo fino ad un massimo di 10.000 euro; inoltre possibile un aumento di ulteriori 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo. Nel caso di famiglie con persone disabili può arrivare fino a 20.000 euro;
il reddito familiare del richiedente è inferiore ad una soglia di 6.000 euro l’anno, incrementata a 7.560 euro per la Pensione di Cittadinanza e a 9.360 euro per i nuclei familiari che risiedano in abitazione in locazione, moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza prevista del decreto legge, che è pari ad 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni altro membro di età maggiore di 18 anni e di 0,2 per ogni componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1;
il richiedente e gli altri membri del suo nucleo familiare non devono essere intestatari e avere piena disponibilità di autoveicoli immatricolati la prima volta nei 6 mesi precedenti la richiesta del RdC, ovvero di autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima nei 2 anni antecedenti alla stessa, esclusi i mezzi per i quali è prevista un’agevolazione fiscale a favore delle persone disabili;
il richiedente gli altri membri componente del suo nucleo familiare non devono essere intestatari e avere piena disponibilità di navi e imbarcazioni da diporto di cui all’articolo 3, comma 1, del d.lgs. 18 luglio 2005, n. 171.
Infine, non possono richiedere il Reddito di cittadinanza i nuclei familiari tra i cui componenti ci siano soggetti disoccupati a seguito di dimissioni volontarie, nel limite di 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, eccetto che nel caso di dimissioni per giusta causa.
Redazione giornalistica
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