Pensioni, persi 1.700 euro in quattro anni

  • 31/03/2015
  • Pensionati in difficoltà economica: secondo una denuncia dello Spi-Cgil, negli ultimi quattro anni 5,5 milioni di pensionati hanno dovuto fare i conti con una diminuzione delle entrate. A causa del blocco della rivalutazione degli assegni pensionistici, sono venuti a mancare 9,7 miliardi di euro: in questo modo le pensioni sono diminuite di circa 1.779 euro a persona.
    Tra il 2012 e il 2013, infatti, c’è stato il blocco dell’adeguamento delle pensioni per importi superiori a tre volte il trattamento minimo (circa 1.400 euro); nei due anni successivi, invece, l’adeguamento è stato intero per chi percepisce un assegno fino a tre volte il minimo, mentre è stato dimezzato per le altre categorie. Rimanendo così le cose, se il tasso di inflazione dovesse tornare a crescere del 2%, per i pensionati si prospetterebbero ulteriori tagli: si prevede, infatti, tenendo come base gli attuali meccanismi di calcolo della rivalutazione, una perdita di 3,6 miliardi di euro in totale, grosso modo circa 650 euro a pensionato. Proprio per questo il sindacato dei pensionati chiede di “applicare a tutti il 100% di rivalutazione fino a 5 volte il trattamento minimo, pari a 2.500 euro lordi al mese, per poi scendere al 50% per gli importi eccedenti tale cifra. Si tratta di una correzione non particolarmente onerosa e quindi realizzabile con un costo di circa 350 milioni di euro per ogni punto di inflazione”.


    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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