Pensioni, ecco cosa cambierà nel 2014

  • 17/12/2013
  • Con fatica la legge di Stabilità sta per vedere la luce e non mancano le novità per le pensioni. L’ultima in ordine di tempo è quella introdotta dall’emendamento che prevede l’adeguamento all’inflazione per le pensioni intermedie: in pratica chi riceve assegni fino a 1.486 euro lordi al mese, avrà una rivalutazione pari all’inflazione; per le pensioni comprese tra i 1.486 euro e i 1.981 euro invece l’aumento sarà pari al 95% dell’inflazione e non più al 90% come previsto in precedenza; rimane invece invariata la rivalutazione per chi percepisce assegni tra i 1.981 euro e i 2.475 euro (aumento pari al 75% dell’inflazione). Rivalutazione del 505 per le rendite tra 5 e 6 volte il minimo (fino a 2.973 euro) e del 40% per chi guadagna più di tremila euro lordi al mese (il 45% dal 2015 in poi).

     

    Per effetto della riforma Fornero a partire dal 2014 cambieranno anche le regole per accedere alla pensione di vecchiaia e a quella anticipata: nel primo caso le donne lavoratrici dipendenti del privato l’età della pensione passa da 62 anni e 3 mesi a 63 anni e 9 mesi, mentre per le lavoratrici autonome la soglia minima passa da 63 anni e 9 mesi a 64 anni e 9 mesi. Per le pensioni anticipate salirà di un mese l’anzianità minima per riceverla: gli uomini potranno andarci con 42 anni e 6 mesi di contributi versati (contro i 42 anni e 5 mesi previsti nel 2013) mentre le donne con  41 anni e mezzo di carriera (contro i 41 anni e 5 mesi di quest'anno).

    Scritto da Bruno De Santis. 

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