Niente incentivi all'assunzione per i licenziati delle piccole aziende

  • 11/11/2013
  • La Legge di Stabilità in discussione al Parlamento porta con sé una novità non certo piacevole per chi è stato licenziato da aziende con meno di 15 dipendenti: per loro non ci sarà più la possibilità di iscriversi alle liste di mobilità e quindi l'opportunità di essere assunti dalle aziende utilizzando gli incentivi che consentono di risparmiare sulle spese di previdenza sociale. Le imprese che assumono, infatti, pescando nominativi dalle liste di mobilità pagano il 10% di Inps contro l'aliquota corrente del 26,95%: un risparmio di oltre il 50% sull'esborso di previdenza sociale per due anni che ora non sarà più possibile ottenere per le assunzioni di personale licenziato in precedenza da aziende di piccole dimensioni.
    Tutto questo perché, come si legge su una circolare Inps datata 25 ottobre 'per il 2013 non sono state prorogate le norme che prevedono l'iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo né gli incentivi inerenti al loro reimpiego (cosiddetta piccola mobilità)'. Una situazione che ha generato la protesta anche di Confartigianato che con Enrico Eva, segretario provinciale di Trieste, lancia l'allarme: 'In questo modo anche tra i licenziati introduciamo quelli di serie A e quelli di serie B'. Anche perché la misura alternativa prevista dal governo, un'agevolazione pari a 190 euro mensili per un periodo di 12 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato, ridotti a sei mesi per i contratti a termine, ha un impatto decisamente minore rispetto all'incentivo non più utilizzabile.

    Scritto da Bruno De Santis.

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