Lavoro, 90mila posti con i rifiuti

  • 03/09/2014
  • Rifiuti sì, ma non da buttare: raggiungere gli obiettivi posti dall’Unione Europea in tema di rifiuti (riciclo dei rifiuti urbani e domestici al 50% entro il 2020) può portare alla creazione di 90mila nuovi posti di lavoro. Ad affermarlo è lo studio "Ricadute occupazionali ed economiche nello sviluppo della filiera del riciclo dei rifiuti urbani", realizzato da Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi - in collaborazione con Althesys e presentato durante il convegno "Creare Occupazione Quali Garanzie?”.
    Secondo tale analisi, per tagliare i traguardi richiesti dall’UE serviranno 76.400 addetti al riciclo (considerando raccolta differenziata, trasporto, selezione e riciclo), mentre gli addetti la realizzazione di impianti (da quelli di selezione al compostaggio e poi ancora riciclo intermedio e termovalorizzazione) saranno circa 12.600: per un totale in tutta Italia di 89mila nuovi posti di lavoro, al netto delle eventuali perdite per in altri rami del settore dei rifiuti.
    Lo stesso studia evidenzia come l’aumento occupazionale potrebbe riguardare in misura maggiore il Centro e il Sud, soprattutto in quelle zone che sono in ritardo con la raccolta differenziata. Al Nord invece gli effetti sarebbero comunque consistenti in virtù della maggior concentrazione di industrie del riciclo.

    Scritto da Bruno De Santis.

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