Lavoro, un negozio su due chiude

  • 01/07/2014
  • Niente da fare: la crisi non accenna a diminuire e non dà tregua al commercio. È l’allarme lanciato dall’ufficio studi di Confcommercio, secondo cui nei primi cinque mesi del 2014 il numero di attività del terziario di mercato che hanno chiuso i battenti è stato maggiore rispetto alle nuove aperture. La stima è inquietante: per ogni nuova apertura ci sono state due chiusure. Il dato peggiore è quello registrato nel settore di alloggio e ristorazione: il saldo continua ad essere negativo, anzi peggiora passando da -7.612 a -7.752. Purtroppo confermata la tendenza che vede il Sud in maggiore difficoltà: sono 17mila le imprese in meno nel Mezzogiorno.

    Piccoli segnali di fiducia arrivano invece dalle imprese del terziario di mercato: il numero del saldo tra aperture e negative continua ad avere davanti il segno negativo, ma il saldo presenta un rallentamento rispetto allo scorso anno passando dal -55.815 unità dei primi cinque mesi del 2013 al -52.716 imprese in meno tra gennaio e maggio dell’anno in corso. Segnali positivi per il commercio ambulante che registra una tendenza all’espansione.

    In conclusione quindi Confcommercio sottolinea come pur in una fase di persistenza della debolezza del ciclo economico e l’assenza di segnali di ripresa, le imprese riescono a contenere gli effetti della crisi. 

    Scritto da Bruno De Santis.

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