Lavoro, Sud ancora terra di immigrati

  • 01/08/2014
  • La tendenza è rimasta invariata: il Sud è terra di emigranti, di persone che lasciano le proprie origini alla ricerca di un lavoro oggi come 60 anni fa. E’ quanto emerge dal rapporto Svimez 2014: in dieci anni, dal 2001 al 2011, hanno lasciato il Mezzogiorno alla ricerca di fortuna al Centro-Nord oltre 1 milione e mezzo di persone, di cui 188 mila laureati.
    Ma non è tutto: perché oltre a perdere i propri abitanti per l’emigrazione, il Sud sta assistendo anche a un calo della natalità: il tasso di fecondità al Sud è arrivato a 1,34 figli per donna, lontani dai 2,1 necessari a garantire la stabilità demografica; il dato è inferiore anche all’1,48 registrato al Centro-Nord. Come si legge sul rapporto Svimez, nello scorso anno al Sud si sono registrate solo 180mila nascite, numero che ci porta indietro di 150 anni al minimo storico registrato durante l’Unità d’Italia. Al Centro-Nord invece le nascite sono state 388mila, cifra superiore di gran lunga rispetto al minimo storico di 288mila unità registrato nel 1987. Continuando questa tendenza, il Sud nei prossimi anni vivrà una rivoluzione demografica con conseguenze imprevedibili: il Mezzogiorno, infatti, perderà 42 milioni di abitanti nei prossimi 50anni e vedrà il suo peso sul totale nazionale scendere dall’attuale 34,3% al 27%.

    Scritto da Bruno De Santis

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