Continuano i dati negativi per le retribuzioni in Italia: nel 2014 si è toccato un nuovo minimo storico con una crescita del livello delle retribuzioni contrattuali orarie dell’1,3%, la percentuale più bassa dal 1982. E’ quanto emerge dai dati Istat che evidenziano anche un’inflazione media in aumento di 0,2 punti percentuali. A dicembre, l’indice Istat ha segnato il palo rispetto a novembre 2014, ma ha registrato un aumento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2013.
Per quanto riguarda i contratti collettivi nazionali, invece, toccano il 44,5% degli occupati dipendenti e corrispondono al 41% del monte retributivo osservato. A livello settoriale, a dicembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un aumento tendenziale dell'1,3% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a dicembre presentano gli incrementi maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%); gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi (3,3%); tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (2,9%). Nessuna variazione anche per il commercio. Infine, i dipendenti che aspettano il rinnovo del contratto sono il 55,5% del totale e il 42,4% nel settore privato con un’attesa di 3 mesi per l'insieme dei dipendenti pubblici e di 21,7 mesi per quelli del settore privato.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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