Lavoro, quanto vale il titolo di studio
- 19/12/2013
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Avviarsi subito al lavoro o continuare con gli studi? Il dilemma sembra essere sciolto da un rapporto di Unioncamere e Ministero del Lavoro a favore di chi sceglie la seconda soluzione. Secondo i numeri contenuti in tale indagine, sebbene l’offerta di lavoro sia diminuita, è cresciuto il numero di assunzioni di lavoratori qualificati. In base a tale indicazione sembrerebbe che il titolo di studio abbia un valore sempre maggiore ma solo se si arriva fino alla laurea specialistica: soltanto il 26% delle assunzioni di laureati riguarda, infatti, giovani che si sono fermati alla laurea triennale.
Le posizioni più richieste sono per ingegneri ed economisti, ma buone notizie ci sono anche per i laureati in discipline umanistiche: secondo i dati del 2012 per i laureati in tale ambito negli ultimi tre anni c’è stato un aumento del 7% delle opportunità di lavoro. In particolare l’aumento ha riguardato il settore dell’insegnamento, ma una piccola crescita ha riguardato anche psicologi, educatori ed assistenti sociali.
L’importanza del titolo di studio è confermata anche dai dati di Almalaurea che mostrano però una maggiore facilità di impiego anche per i laureati triennali: in questo caso, infatti, chi si è fermato al primo titolo ha il 49% di possibilità di trovare lavoro, mentre per i laureati specialistici la percentuale sale al 75%.
Scritto da Bruno De Santis. -