Lavoro, passo indietro di 10 anni

  • 19/12/2014
  • Balzo indietro di 10 anni per il mercato del lavoro italiano: è questo che salta agli occhi guardando i dati del Rapporto di monitoraggio Isfol sul mercato del lavoro 2014. Bisogna, infatti, ritornare al 2004 per trovare un volume di occupati simile a quello registrato nell’ultimo trimestre del 2013. Ma ad allarmare è anche il fatto che oltre alla diminuzione dell’occupazione, è scesa anche l’intensità di lavoro delle persone occupate: tra contrazione di straordinari, utilizzo degli ammortizzatori sociali e part-time involontario, si è registrata una crescita della quota di lavoro sottoutilizzata.
    Cambia anche la sorte dei lavoratori con contratti a tempo determinato: nel 2007 su cento circa un quarto progrediva verso un’occupazione stabile nel giro di un anno,mentre nel 2013 tale percentuale è scesa di quattro punti e mezzo. In crescita, al contrario, la quota di persone con contratti a termine che escono dall’occupazione. Numeri ancora peggiori per i giovani che terminano il loro percorso di studi: nel 2008, uno su due risultava occupato a un anno dall’ingresso nel mondo del lavoro; nel 2013 tale numero si è praticamente dimezzato.
    I dati dell’Isfol confermano l’utilità di un titolo di studio: chi ha studiato di più impiega meno tempo per trovare un lavoro e ha minori possibilità di perderlo rispetto a chi ha un livello di istruzione minore. Cresce però la percentuale di professionisti che si accontenta di un impiego inferiore rispetto al proprio titolo di studio.

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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