Lavoro, le professioni a rischio povertà

  • 28/11/2014
  • Il mercato del lavoro cambia e questa trasformazione porta a ripercussioni anche a livello retributivo: così può accadere che professioni che una volta garantivano una certa agiatezza economica, ora siano sinonimo di rischio di povertà. E’ il caso ad esempio degli psicologi che nel 2013 hanno dichiarato in media poco meno di 16mila euro lordi, con un calo di 200 euro rispetto al 2007; la situazione è ancora peggiore per i giovani: gli psicologi under 40 nel 2012 hanno dichiarato in media 9.063 euro, con un calo di quasi tremila euro rispetto al 2007. Discorso simile per i veterinari: nonostante un aumento della retribuzione media del 6% rispetto al 2011, i 14.600 euro lordi guadagnati non sono una cifra da far star tranquilli. Anche qui i giovani sono quelli messi peggio: la retribuzione media degli under 40 è pari a 10.216 euro. Tra le professioni a rischio povertà ci sono anche i geometri (18.826 euro con un calo del 5% rispetto al 2011), architetti (17.063 euro), geologi (media di 23.512 ma calo di ben 4.000 euro in un anno), agronomi e forestali (24.613 euro).

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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