Lavoro, l’Italia perde i talenti

  • 18/02/2015
  • Certo non può essere ridotto tutto alla fuga dei cervelli, ma l’Italia è tra i paesi che riesce meno ad attirare e a non far scappare i talenti: è quanto emerge dal Global Talent Competitiveness Index (GTCI), indice che classifica i vari paesi proprio per la capacità di attirare, far crescere e non fare scappare i talenti. La ricerca è stata condotta da Insead, Hcli e Adecco Group e ha classificato 93 paesi: al primo posto c’è la Svizzera, seguita da Singapore e Lussemburgo. Nella top-ten trovano spazio anche Stati Uniti, Canada, Svezia, Regno Unito, Danimarca, Australia e Irlanda. In discesa i grandi paese europei come Germania (14esima), Francia (23esima) e Spagna (30esima), ma quella che sta messa peggio è l’Italia, appena 36esima: nel nostro paese l’istruzione è tra i fattori di attrazione dei talenti, mentre il freno è dovuto a un contesto normativo ed economico che spinge lontano le nuove professionalità, soprattutto quelle altamente qualificate. Una tendenza che comunque è molto diffusa in Europa e Usa: nonostante 30 milioni di persone alla ricerca di un lavoro, i posti che restano vacanti per mancanza dei profili giusti sono ben 8 milioni l’anno.

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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