Lavoro, l’impresa è migliore se è femminile

  • 28/08/2014
  • Di meno, ma con più qualità: le imprese femminili sono ancora in minoranza, ma affrontano la crisi in maniera migliore rispetto a quelle maschili. Attualmente in Italia le donne rappresentano il 21,4% dell’universo imprese e il 45,23% degli occupati dipendenti, ma la tendenza è decisamente in crescita. Secondo i dati dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere, aggiornati alla fine di giugno 2014, e delle indicazioni del Sistema informativo Excelsior, di Unioncamere e ministero del Lavoro, le imprese femminili tra aprile e giugno di quest’anno sono aumentate dello 0,73% rispetto a una crescita generale dello 0,42%. Inoltre nel 2014 è cresciuta anche la percentuale dei datori di lavoro per i quali il genere del candidato non conta per le assunzioni: oggi sono il 52,8% contro il 48,5% del 2010: tale dato aumenta la possibilità per le donne di competere con i colleghi maschi per un posto di lavoro ad armi pari.
    Sempre in base a questi dati, si può affermare che le imprese femminili sono sì meno strutturate e più sottodimensionate rispetto alla media nazionale, ma proprio per questo hanno maggiori possibilità di sviluppo: da qui bisogna ripartire, secondo il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, “per ridare slancio all’occupazione”. “Va sostenuto – le sue parole – il desiderio di tante donne che guardano all’impresa e al mercato come un’opportunità per essere protagoniste del proprio progetto di vita”.

    Scritto da Bruno De Santis.

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