Lavoro, Jobs Act: ecco quando ci sarà il reintegro

  • 20/12/2014
  • Procede il lavoro dei tecnici di Palazzo Chigi e del ministero del Lavoro per la stesura del decreto relativo ai Jobs Act, la normativa che conterrà anche il contratto a tutele crescente. Il lavoro si sta concentrando in particolare sui casi di reintegro in caso di licenziamento: attualmente la normativa prevede il reintegro soltanto in caso in cui il fatto è inesistente o rientra tra le condotte punite con una sanzione conservativa nei codici disciplinari dei contratti collettivi. La nuova normativa, invece, dovrebbe prevedere il reintegro soltanto nel caso in cui il giudice dovesse stabilire che il “fatto materiale non sussiste”. Contrario però Maurizio Sacconi che vorrebbe il reintegro soltanto in caso di licenziamenti discriminatori o infamanti, “altrimenti verrebbe meno l’attesa positiva che il Jobs Act ha creato”.
    Per quanto riguarda invece l’indennizzo minimo da far scattare subito dopo il periodo di prova: l’orientamento è verso le 3-4 mensilità. Previsto anche un indennizzo minimo in caso di conciliazione standard. Infine, per le aziende con meno di 16 dipendenti, oggi escluse dall’applicazione dell’articolo 18, si prevede di includere nella nuova normativa ma con una riduzione degli indennizzi.

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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