L'Italia non è un paese per giovani, ma a quanto pare neanche gli anziani se la passano bene: nel nostro paese, infatti, sono sempre di più i nonni costretti a lavorare per mandare avanti la famiglia, mentre sono sempre meno le possibilità di lavoro per le donne. È il quadro che emerge dai dati di Censis e Confartigianato. In particolare, gli over 65 nel 2015 raggiungeranno il numero di giovani tra i 15 e i 34 anni che lavorano: questo perché a fronte del crollo dell'occupazione giovanile (-20% tra il 2007 e il 2012), si è avuto un aumento dei lavoratori over 55 (+24,5%). Tale tendenza si spiega con la preferenza dei datori di lavoro ad affidarsi alle persone più avanti con gli anni quando si tratta di competenze gestionali e organizzative (68,8%), del riconoscimento nei valori aziendali (58,8%), delle competenze specialistiche (51,5%), della capacità di leadership (52,1%). Così gli anziani che possono dedicarsi a tempo pieno ai nipotini sono scesi dal 35,8% del 2007 al 22,5% di oggi, mentre è aumentato (dal 31,9% al 47,9%) il numero di over 60 che danno un aiuto economico ai figli e nipoti.
L'altro lato della medaglia è rappresentato dalle donne: il 46,5% è inattivo, con differenze significative tra nord e sud (in Campania si sale al 64,4%, a Bolzano si scende al 31,9%). Un raggio di speranza arriva dal numero di donne imprenditrici: 1.524.600, pari al 16,3% delle donne occupate in Italia (la media europea è del 10,3%).
Scritto da Bruno de Santis
