Lavoro, il flop del Tfr in busta paga

  • 03/06/2015
  • Un vero e proprio flop: il Tfr in busta paga è stato richiesto da meno dello 0,1% dei lavoratori. E’ questo il calcolo che arriva dalla Fondazione consulenti del lavoro che ha analizzato un milione di posizioni di lavoro e visto che soltanto 567 dipendenti hanno richiesto l’anticipo del trattamento di fine rapporto in busta paga.
    La norma introdotta dal governo Renzi è entrata in vigore il 3 aprile scorso e permette ai lavoratori di chiedere la liquidazione del proprio Tfr in busta paga. Si tratta di un provvedimento che, sempre secondo la Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro, risulta conveniente soltanto per i lavoratori con un reddito fino a 15mila euro mentre per gli altri il Tfr in busta paga porterebbe ad un aumento delle tasse che arriverebbe ad oltre 500 euro per chi ha un reddito di 90mila euro.
    Tornando alle cifre, quelle reali sono ben lontane da quelle ipotizzate dal Governo: l’esecutivo, infatti, aveva previsto il coinvolgimento a regime del 40/50% di lavoratori, stima peraltro già ritenuta eccessiva dai calcoli fatti da Confcommercio e Confesercenti. Attualmente, come detto, analizzando un milione di stipendi, il Tfr in busta paga è stato chiesto dallo 0,05% di lavoratori: la maggioranza arriva dal Centro Nord (75%) ed è impiegato nel terziario (43%).

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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