Lavoro, i pregiudizi ostacolano le donne
- 02/05/2014
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Donne in difficoltà per ostacoli e pregiudizi che incontrano nelle scelte formative e che si riversano poi sull'inserimento lavorativo: è quanto emerge da una ricerca realizzata da Mc Kinsey & Company. In Europa, dopo Nord Africa e Medio Oriente, è la parte del mondo con il tasso di disoccupazione giovanile più elevato, ma in Italia per le donne va anche peggio: l'incidenza della quota di inattive è pari al 49% con punte che arrivano al 70% nel seud Italia. Il divario dagli altri paesi del Vecchio Continente è altissimo: oltre 20 punti percentuali rispetto a Germania, Inghilterra e Spagna, il 17% rispetto alla Francia.
A pesare sono soprattutto gli stereotipi di cui fin da piccole sono vittime le donne italiane: ad esempio in famiglia, il 52% delle mamme gioca con le figlie facendo attività domestiche, mentre con i figli si dedica a disegni o giochi da tavolo. Le cose si complicano con la crescita dei figli: le faccendo domestiche, come rifarsi il letto, preparare la tavola, fare le pulizie in casa sono compiti svolti in gran parte dalle ragazze.
A scuola poi va ancora peggio: il 25%-27% lascia la scuola per le difficoltà finanziarie della famiglia, una percentuale che scende al 12% tra i maschi. Per chi termina il percorso di studi poi è più difficile trovare un impiego collegato a ciò che si è studiato: non ci riesce il 28% delle donne, contro il 18% degli uomini, anche perché gli indirizzi scelti dalle ragazze non sono allineati alle esigenze del mercato del lavoro.
Scritto da Bruno De Santis. -