“Rischi psicosociali in Europa: prevalenza e strategie di prevenzione” è la relazione presentata da Eu-Osha (Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro) ed Eurofound (Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro) che presenta una panoramica sui rischi psicosociali dei lavoratori.
La relazione ha evidenziato come un quarto dei lavoratori afferma di sentirsi stressato sul luogo di lavoro e un altro quarto afferma che lo stato psicosociale in cui si trova influisce in maniera negativa sulla propria salute. Tra i fattori di maggior rischio sono indicati: lavoro ripetitivo e mansioni monotone, scadenze ravvicinate, intensità lavorativa elevata, squilibrio tra vita privata e vita lavorativa, mobbing e/o violenze del pubblico e dei colleghi. Tutti questi elementi portano allo stress da lavoro correlato. La relazione evidenzia anche alcune ‘buone pratiche’ da mettere in atto per affrontare lo stress da lavoro: si va dall’analisi delle cause e barriere nella gestione del rischio a iniziative politiche da poter attuale per ridurre lo stress da lavoro correlato. Peccato però che attualmente soltanto un terzo delle aziende europee ha attivato procedure per la riduzione del rischio psicosociale, mentre a livello europeo c’è disomogeneità tra le politiche attuate tra i vari paesi per affrontare i rischi.
REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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