Lavoro e personalità

  • 07/08/2013
  • A partire dalla metà del Novecento la psicosomatica si è imposta, come scopo principale, quello di individuare delle caratteristiche psicologiche specifiche che potessero essere considerate come veri e propri fattori di rischio nei confronti delle malattie. Da queste ricerche sono emersi dati molto interessanti su ciò che concerne il rapporto tra la personalità e la tolleranza allo stress; in particolare è stato possibile suddividere i comportamenti umani in due gruppi, definiti Tipo A e Tipo B (Friedman e Rosenman, 1959). Gli individui appartenenti al Tipo A sono quelli più esposti allo stress.Coloro che appartengono al Tipo B invece, manifestano una più elevata capacità di fronteggiare situazioni potenzialmente stressanti.La differenza tra le due tipologie non dipende tuttavia dal fatto di possedere due diverse e ben definite strutture di personalità, quanto al modo in cui viene organizzata la risposta a situazioni stressanti.Le persone che posseggono le caratteristiche del Tipo A sono anche quelle che risentono in misura maggiore dello stress lavorativo. Infatti le pressioni lavorative, le scadenze, il sovraccarico, le difficoltà con i colleghi, le richieste lavorative a cui è difficile rispondere possono incidere profondamente sui modi con cui una persona percepisce e considera il proprio lavoro. Sentirsi sotto grave tensione costituisce un esito negativo, mentre sentirsi sfidati e in grado di rispondere a tali sfide rappresenta un risultato positivo. In altre parole, l'impatto degli stressors (vedi pagina precedente) lavorativi e la risposta personale risultano modulati da come la persona stessa percepisce i fattori di stress. Non è semplice giudicare il concreto impatto dello stress nelle situazioni lavorative, tuttavia alcune stime suggeriscono che circa la metà dei giorni lavorativi persi negli Stati Uniti per assenteismo risultano collegati a stati di stress (Elkin e Rosch, 1990). Le caratteristiche del lavoro che sono più facilmente associate con lo stato di stress sono: Il rumore eccessivo, che rende molto più difficile la concentrazione e la comunicazione con i colleghi. Il sovraccarico lavorativo. Un numero di ore lavorative superiore alle 40 ore settimanali. La mancanza del tempo indispensabile per svolgere un compito. Dover quindi lavorare in fretta e in modo poco preciso. La scarsa varietà delle attività. Svolgere sempre le stesse mansioni. La monotonia delle attività svolte. Le attività vengono eseguite in modo meccanico e senza partecipazione. L'insufficienza o la mancanza di un riconoscimento o di una ricompensa per una buona prestazione. L'assenza di discrezionalità e di controllo. Quando non è possibile controllare in modo diretto i propri compiti e viene a mancare la possibilità di poterli svolgere nella maniera che si desidera. La presenza di eccessive responsabilità. L'ambiguità di ruolo. Mancanza di informazioni chiare a proposito delle condotte lavorative da adottare e imprevedibilità delle conseguenze delle proprie attività. Il conflitto con i colleghi o con i superiori. Mancanza di accordo con i colleghi di lavoro circa le procedure lavorative e interferenze di ruolo. L'insoddisfazione, la mancanza di realizzazione personale. Quando manca, per esempio, la certezza di un lavoro stabile o la possibilità di avanzamento professionale. Oppure non è possibile esprimere il proprio talento e le proprie capacità. L'essere oggetto di pregiudizi, minacce, vessazioni. Queste situazioni portano a ciò che viene definito "mobbing". Il termine mobbing è stato coniato agli inizi degli anni '70 dall'etologo Konrad Lorenz per descrivere un comportamento tipico di alcune specie animali che circondano un proprio simile e lo assalgono rumorosamente in gruppo al fine di allontanarlo dal branco. Il mobbing sul posto di lavoro può essere di due tipi: il mobbing gerarchico e il mobbing ambientale; nel primo caso gli abusi sono perpetrati dai superiori della vittima, la quale viene destinata a mansioni umilianti, nel secondo caso invece sono i colleghi della vittima ad isolarla, a privarla apertamente della ordinaria 9 àÐé 7 ti di lavoro alla Bentleynese " 9°íé 7 0Ýé 7 Y i sè davanti al selezionatore (RESPONSABILE DEL PERSONALE)LUES AY f dal Fisco, tremano i contribuentiREGOLE(A Ýé 7 àà ''ettoA( à dal Fisco, tremano i contribuentiAecon)A2013-08-07 11:52:00i al0)¨ Û Àk PERSONALE)ne,n90(é atto di lavoro part-timeatore (Q9Øè ter, col nuovo contratto un freno al lavoro nero:13:00'@QÈ Û ê 7 ¨ Û h+ê 7 ata sono nulleI@8h e lavoro, la formula dei campi internazionaliatII T battere il pessimismo nell\'ambito lavorativotiXIø Û ø Û ('3','2013-08-05 11:52:0 Û 1 XNTO i24_notizie (n_stato,n_dataInserimento,n_dataPubblicazione,n_titolo,n_descrizione,n_foto,n_operatoreID,n_libero,n_titoloS,n_descrizioneS) VALUES ('3','2013-08-05 12:16:00','2013-08-05 12:16:00','I segreti per trovare lavoro nel 2013 'Comunicare con più di 140 caratteri'i9 1 NTO i24_notizie (n_stato,n_dataInserimento,n_dataPubblicazione,n_titolo,n_descrizione,n_foto,n_operatoreID,n_libero,n_titoloS,n_descrizioneS) VALUES ('3','2013-08-06 18:45:00','2013-08-06 18:45:00','Lavoro: cassa integrazione a luglio -30,3% ma aumentano domande disoccupazione super99 @éé 7 si intende per lavoro autonomoI9 Q emminile: l'Italia pecca nell'emancipazionen_ti0Iøf h+ê 7 ('3',''')mentaA0(f i assunzione donne e over 50 2013potenzQ ANTO i24_notizie (n_stato,n_dataInserimento,n_dataPubblicazione,n_titolo,n_descriz

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