Lavoro, donne più precarie e meno pagate

  • 20/07/2015
  • Donne più precarie e meno pagate: è questo il risultato dello studio Ires-Cgil 'Parità e pari opportunità nei luoghi di lavoro delle Marche'. La ricerca ha coinvolto 133 aziende regionali per un totale di 44mila occupati.
    In generale le donne sono occupate in maniera preponderante nelle cooperative sociali, nell’abbigliamento e nel calzaturiero, mentre i settori con meno presenza femminile sono il chimico, il mobile e la meccanica.
    La ricerca ha mostrato come le donne non riescono ad accedere a qualifiche elevate in quasi tutti i settori. A livello contrattuale, la percentuale dei contratti a tempo determinato è maggiore nei settori dove è più alta la presenza di donne: cooperative sociali (11,5%), calzaturiero (8,2%), commercio (5,7%) e abbigliamento (5,2%). I rapporti a tempo parziale sono in media il 15,8% e interessano il 32% delle donne contro il 24,9% degli uomini. A livello retributivo, la media lorda per gli uomini è di 29.600 euro mentre per le donne si ferma a 21.100 con una differenza di 8.500 in meno. Tale gap può essere spiegato con la maggior diffusione del part-time tra le lavoratrici. Infine, differenza di genere anche per le promozioni: soltanto il 34,6% riguarda le donne.

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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