Lavoro, crollano i contratti a tempo indeterminato

  • 05/08/2014
  • Oltre un milione di posti di lavoro persi tra il 2008 e il 2013, il numero dei contratti di lavoro a tempo indeterminato sceso del 46,4%: questi i risultati della crisi in Italia. Tali statistiche arrivano da uno studio del Servizio Politiche del Lavoro della Uil che evidenzia come i contratti a tempo determinato sono cresciuti del 19,7% e la qualità del lavoro peggiora sempre di più: nel 2013 l’80,9% delle nuove assunzioni ha una forma contrattuale instabile, in crescita rispetto al 72,7% del 2008; cala invece al 19,1% rispetto al 27,3% del 2008 l’incidenza d contratti di lavoro stabili (tempo indeterminato o apprendistato).
    La situazione non va meglio nel primo trimestre 2014: 4 su 5 nuovi posti di lavoro sono a tempo determinato e i contratti a termini raggiungono il 67% del totale. Inoltre i contratti a tempo indeterminato sono fermi a 418.396, pari al 17,6% del totale, mentre le collaborazione sono all’8% e i rapporti di apprendistato sono stati il 2,4% del totale (56.195).
    Altri dati riguardano i contratti attivati da singolo lavoratore: si è passati da 1,64 attivazioni del 2009 a 1,78 del 2013. Il risultato quindi mostra come davanti all’aumento degli avviamenti a termine si è registrato un calo di persone interessate. Infine, nel 2013 si sono chiusi 9,8 milioni di rapporti di lavoro, con un saldo negativo rispetto alle attivazione di 157mila unità.

    Scritto da Bruno De Santis

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