Lavoro, chi studia all’estero ha più possibilità di trovarlo

  • 01/10/2014
  • Studiare o seguire un percorso di formazione all’estero conviene: uno studio della Commissione Europea ha analizzato l’impatto dell’Erasmus ai fini lavorativi e i dati sono incoraggianti. Tra i giovani che hanno frequentato l’Erasmus il tasso di disoccupazione è del 23%, praticamente la metà dei loro coetanei che invece non hanno studiato fuori dal loro paese. Secondo l’analisi della Commissione Europea quindi studiarsi o formarsi all’estero ha dei vantaggi per la futura vita lavorativa perché acquisiscono maggiori capacità di problem solving, sono più curiosi e hanno una maggiore capacità di adattamento.
    Tali dati sono confermati dal fatto che il 92% dei datori di lavoro ricerca propri tali skill nei candidati, mentre il 64% considera importante un’esperienza all’estero ai fini delle assunzioni e sono maggiormente predisposti ad assegnare incarichi di maggior responsabilità in tempi più brevi a laureati con un’esperienza internazionale alle spalle.
    La stessa analisi poi evidenzia anche gli effetti benefici dell’Erasmus sulla vita personale: il 33% degli studenti in movimento ha una relazione stabile con un partner di altra nazionalità e il 27% ha incontrato il partner durante l'esperienza in un altro paese. Inoltre il 40% dopo la laurea si è trasferito all’estero e ben il 93% immagina un futuro lontano dal proprio Paese.

    Scritto da Bruno De Santis.

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