Lavoro, allarme salari: non crescono più

  • 09/12/2014
  • I salari non crescono: le retribuzioni dei lavoratori faticano a tornare ai livelli pre-crisi e gli unici segnali positivi arrivano dalle economie emergenti, mentre per quelle sviluppate continua il periodo di stagnazione. Cresce così il divario tra la produttività del lavoro e le retribuzioni: una situazione che porta a una riduzione della parte di Pil destinata al lavoro e alla crescita di quella che va al capitale. Cosa significa tutto ciò? Semplice che le famiglie non hanno benefici dalla ripresa economica, mentre chi ha il capitale sì.
    Secondo il Rapporto globale sui salari 2014-2015 dell’Ilo, l'organizzazione internazionale del lavoro, la crescita dei salari ha subito un rallentamento passando dal 2,2 per cento del 2012 al 2,0 per cento nel 2013: dato decisamente inferiore al 3% del periodo precedente alla crisi economica. La crescita dei salari è dovuta in gran parte alle economie emergenti con un +6,7% nel 2012 e un +5,9% nel 2013. In particolare, a trascinare l’aumento è la Cina: se non è considerata, la crescita dei salari scende all’1,1% nel 2013. Per le economie sviluppate invece la crescita è stata di appena lo 0,1% nel 2012 e dello 0,2% nel 2013. In Italia, così come in Gran Bretagna e Spagna, nel 2013 i salari medi erano sotto il livello del 2007.

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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