Lavoro, a Sud sempre più disoccupati e poveri

  • 31/07/2015
  • Italia non cresce e il Sud arranca ancora di più: questo il quadro che emerge dai dati dello Svimez contenuti nelle anticipazioni del Rapporto sull’economica del Mezzogiorno 2015. In particolare il nostro paese è quello che è cresciuto di meno dal 2000 al 20013 con un +20,6% contro il 37,3% dell’area Euro a 18 e il 24% della Grecia. In particolare è il Mezzogiorno a essere messo peggio con la crescita ferma al 13%, ad una distanza di oltre 40 punti percentuali rispetto alla media delle regioni Convergenza dell'Europa a 28 (+53,6%).
    Tutto questo porta a un aumento della distanza tra Centro-Nord e Sud, che è tornata ai livelli del secolo scorso, con il numero di occupati in costante diminuzione (nel 2014 sono arrivati a 5,8 milioni, livello più basso dal 1977). Ma i dati negativi non sono finiti: al Sud soltanto una donna su cinque lavora, con un tasso di occupazione tra i 25 e i 64 anni fermo al 35,6% contro il 64% dell’Europa a 28. A completare il quadro c’è l’aumento del rischio povertà: il 18% della popolazione nel 2013 con grandi differenze territoriali (1 su 10 al Centro-Nord e 1 su 3 al Sud). Nel Mezzogiorno, in particolare, tra il 2011 e il 2014 le famiglie assolutamente povere sono cresciute di oltre 190 mila nuclei .

    REDAZIONE GIORNALISTICA IMPIEGO.EU
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