Jobs Act di Renzi: cinque novità

  • 09/04/2014
  • La nuova legge delega del Governo Renzi sul mercato del lavoro approda in Parlamento, al Senato: tante le novità che dovrebbero vedere la luce al termine dei passaggi parlamentari, dal salario minimo alle maggiori tutele per la maternità.

    Vediamo le cinque novità che saranno introdotte dai Jobs Act, la riforma del lavoro di Renzi. Si parte dal contratto a tutele crescenti: un’assunzione a tempo indeterminato che per i primi tre anni non prevederebbe le tutele contro i licenziamenti fissate dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (per i licenziati non ci sarà il reintegro in azienda ma solo un risarcimento in denaro). Possibile anche l’abolizione di alcuni contratti precari attualmente in vigore.

    Altra novità riguarda il salario minimo orario per tutti i rapporti di lavoro dipendente: prima però di introdurlo ci sarà una consultazione con le parti sociali. Terza novità riguarda gli ammortizzatori sociali: ci sarà uno snellimento della cassa integrazione e un’estensione dell’Aspi, cioè il sussidio di disoccupazione che sarà valida anche per chi è stato assunto con un Co.Co.co. Niente da fare invece per le false partite Iva. L’Aspi sarà anche allungata per i dipendenti con maggiore anzianità contributiva. 

    Per quel che concerne la maternità, i sostegni saranno estesi a tutte le categorie di lavoratrici ogni scoperte ed è previsto l’aumento del numero di posti negli asili nido grazie a collaborazioni pubblico-privato e all’assegnazione di incentivi per scuole d’infanzia aziendali.

    Infine con i Jobs Act verrà creata l’agenzia nazionale per il Lavoro che si occuperà tra l’altro del reinserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati.

    Scritto da Bruno De Santis. 

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