Crisi, a rischio cinquemila posti di lavoro

  • 30/10/2013
  • La crisi non conosce sosta: in Italia sono cinquemila i posti di lavoro diventati a rischio per la chiusura di attività industriali. Le difficoltà riguardano tutti settori, senza alcuna distinzione: si va da Sangemini alle Acciaierie Beltrame, da Mivari a Plasmon per finire con Mercedes Benz Italia. Soltanto negli ultimi nove mesi sono stati oltre duecento i tavoli di crisi aperti dall'Unità di gestione delle crisi industriali del Ministero per lo Sviluppo economico.
    Tra le questioni aperte quella dell'Alcatel che ha annunciato da qui al 2015 un piano di diecimila esuberi in tutto il mondo, ben 586 in Italia a Vimercate (Milano). Situazione critica anche alle acciaierie Beltrame che hanno chiuso le fabbriche di Marghera (Venezia), San Giovanni Val d'Arno (Arezzo) e Valdossola (Verbania) e hanno deciso di licenziare i 350 dipendenti dello stabilimento di San Didero (Torino).

    Non va bene neanche il settore trasporti: Mercedes Benz Italia ha chiuso negli ultime tre anni 11 sedi e ora si appresta a mandare in mobilità 72 dipendenti. C'è poi la questione Irisbus, azienda del gruppo Fiat: in bilico ci sono 400 operati di Valle Ufita (Avellino). Va peggio alla De Tomaso: dopo diversi mesi di cassa integrazione per i 900 lavoratori dell'impianto di Grugliasco sono arrivate le lettere di licenziamento che diventeranno operative dal 4 gennaio 2014.

    Scritto da Bruno De Santis.

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