Concorso Scuola 2019, bando per insegnanti di sostegno
- 28/02/2019
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Pubblicato il decreto del Miur per i corsi di specializzazione per insegnanti di sostegno. Il concorso 2019 per prendere parte al concorso per l’abilitazione da insegnante di sostegno mette in palio 14mila posti: ora toccherà ai singoli atenei pubblicare i bandi per l’accesso al concorso. Con il decreto firmato dal ministro Bussetti si autorizzano gli Atenei che hanno presentato regolare domanda ad attivare i percorsi formativi per diventare insegnanti di sostegno nella Scuola d’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado. In totale sono previsti 14.224 posti: previsti dei test selettivi per accedere ai corsi. I percorsi formativi dovranno essere conclusi entro marzo 2020.
Vediamo i requisiti da possedere: per i percorsi di specializzazione sul sostegno per la scuola dell’infanzia e primaria occorre l’abilitazione all’insegnamento conseguita presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia; diploma magistrale, anche a indirizzo psicopedagogico, abilitante, e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o titolo analogo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia, conseguiti entro l’anno scolastico 2001 / 2002; per i percorsi di specializzazione sul sostegno per la scuola secondaria di primo e secondo grado invece: laurea, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso vigenti, più 24 crediti formativi universitari o accademici (CFU / CFA) in discipline antropo – psico – pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche; diploma di primo o di secondo livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di concorso per l’accesso all’insegnamento di interesse, più 24 CFU o CFA in materie antropo – psico – pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Le prove si terranno il 15 e 16 aprile. Per altri dettagli occorre attendere i bandi delle singole università.
Redazione giornalistica
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